Le origini di questa tipologia di gioco si perdono nella notte dei tempi, come dimostrato dal ritrovamento dei primi dadi in Cina, risalenti a oltre 5000 anni fa, anche se si pensa che il loro utilizzo all’epoca fosse volto al tentativo di conoscere il volere divino. Rimane comunque emblematica l’etimologia della parola azzardo, derivante dall’arabo az-zahr, termine che ha per l’appunto il significato di ‘dado’. Col passare dei secoli i dadi hanno via via perso la loro funzione e il loro ruolo in ambito religioso, avvicinandosi sempre di più ai fini di intrattenimento a cui anche oggi vengono spontaneamente associati.
Il gioco d’azzardo ha ovviamente lasciato le proprie tracce anche nella storia italiana, perfino in ambito artistico, come ci testimonia esemplarmente il dipinto de "I bari" del Caravaggio. Il tema portante dell’opera è il gioco delle carte, da cui si può facilmente dedurre come il gioco d’azzardo godesse di una certa popolarità ai tempi dell’artista milanese. Altro segno indelebile dell’impatto di questo fenomeno nella storia del territorio italico è rappresentato dalla fondazione del casinò di Venezia nel 1638, tradizionalmente considerata la casa da gioco più antica al mondo. L’ingresso nel casinò era consentito soltanto a una categoria di eletti, tutti dotati di maschera, allo scopo di tenere segreta la propria identità. Tuttavia, in nome della morale e del buon nome della città, le autorità locali decisero di chiudere la casa da gioco nel 1774. Ciò non impedì la diffusione, anche in altri paesi europei, di strutture espressamente adibite alla pratica legale del gioco d’azzardo, alle quali gli Stati imponevano il versamento di specifiche tasse sugli introiti.
Nel 1905 venne inaugurato il casinò di Sanremo, tuttora una delle sole tre case da gioco (a seguito della chiusura del casinò di Campione d’Italia nel 2018) operanti nella nostra penisola. Il casinò di Sanremo era aperto a tutti in virtù del placet da parte delle autorità locali, pur in assenza di un’autorizzazione ufficiale. Tuttavia la struttura veniva utilizzata principalmente come teatro per ricevimenti, feste e spettacoli, e dal momento che la popolazione non era ancora avvezza alla vita dei giochi d’azzardo, si rese necessario importare diversi croupier da Paesi nei quali questa pratica era ormai sdoganata, come ad esempio i Paesi Bassi.
A partire dagli ultimi anni dello scorso millennio si è verificata in Italia una netta accelerazione nell’ampliamento del ventaglio di possibilità offerto agli amanti del gioco d’azzardo. Dal 1992 la crisi valutaria ha convinto lo Stato a iniziare una fase di deregolamentazione col fine di far cassa tramite il gioco d’azzardo. Tra il 1997 e il 1999 hanno fatto il proprio debutto il Superenalotto e le sale bingo, mentre nel 2003 sono state legalizzate le slot machine nei pubblici esercizi. L’ultima tappa fondamentale di questo percorso è costituita dalla liberalizzazione del gioco online per effetto del cosiddetto "decreto di Ferragosto" approvato nel 2011. Ai sensi della normativa attualmente in vigore, il gioco d’azzardo rimane comunque vietato nei locali pubblici e nei luoghi privati. Di base è possibile giocare solo nelle case da gioco autorizzate, sebbene nel tempo siano state legalizzate anche in altri contesti alcune tipologie di gioco a denaro, quali ad esempio il lotto e il Win for Life!
Ci focalizzeremo ora su uno dei giochi da casinò che più di molti altri ha goduto di un aumento di popolarità in Italia negli ultimi anni: il poker.
Da diverso tempo ormai a questa parte, il poker si è radicato di forza nell’immaginario collettivo come il gioco di carte per eccellenza: per vincere, infatti, servono ben altre doti rispetto alla fortuna (che comunque, come in qualsiasi gioco di questo tipo, ricopre sempre un ruolo dall’importanza non trascurabile), quali la scaltrezza, il sangue freddo e la capacità d'interpretare correttamente le intenzioni dei propri avversari. Proprio per questo motivo sono molte le persone restie a definire il poker come un gioco d’azzardo, ancorché molto diffuso nelle case da gioco di tutto il mondo.
Ci sono opinioni discordanti sulla nascita del poker (alcuni ne fanno risalire le origini ai francesi, altri agli statunitensi), ma quel che è certo è che questo popolare gioco di carte era già diffuso in America nel XIX secolo, e si diffuse ulteriormente tra i soldati impiegati nella guerra di secessione a cavallo tra il 1861 e il 1865.
L’affermazione del poker in Italia ha invece conosciuto tempi decisamente più lenti per via del predominio dei giochi di carte tradizionalmente praticati dalle nostre parti. In effetti per lungo tempo la percezione comune è stata quella secondo cui il poker fosse il gioco “degli americani”, mentre quest’idea risulta ormai essere stata definitivamente sradicata tra gli attuali amanti del genere. Alla sbarco definitivo del poker, e in particolare del Texas Hold’em, in Europa hanno contribuito anche film hollywoodiani come Il giocatore - Rounders, pellicola del 1998 che vede l’interpretazione da protagonista di Matt Damon.
Uno dei motivi che probabilmente ha portato al grande successo del poker è da rintracciare nel fatto che, almeno nelle versioni a torneo del Texas Hold’em, è possibile prevedere in anticipo quale sarà la cifra vincolante, il che impedisce di andare incontro a una potenziale perdita che vada oltre il proprio budget.
Una pietra miliare nella crescita del movimento del poker in Italia è costituita senz’altro dalla legalizzazione, a partire dal 2 settembre 2008, dei primi tornei disponibili sul web (mentre la prima partita a soldi svolta in assoluto nella storia del poker online risale al 1998). Da quel momento sono stati sempre di più gli appassionati del genere che si sono riversati nelle sale da poker online al fine di sfruttare le proprie abilità e tentare la fortuna.
È proprio la variante virtuale di questo gioco, che offre un’indiscutibile comodità e praticità rispetto ai casinò tradizionali, ad aver apportato ulteriore linfa al poker in questi ultimi anni. Il tutto è stato favorito anche da una regolamentazione ferrea che ha tagliato fuori dai giochi qualsiasi operatore illegale o disonesto, escludendo così di fatto ogni possibile tentativo di frode nei confronti del cliente.
Andando ad analizzare più da vicino il poker da un punto di vista giuridico, scopriamo come esso venga annoverato tra i giochi d’azzardo all’interno della giurisprudenza italiana (come confermato anche in tempi recenti dalla Corte di Cassazione). In quanto tale, esso è legale soltanto quando il gioco è gestito dall’Aams (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) o da privati autorizzati dallo Stato (come i casinò). In altri contesti viene ammessa dalla legge la possibilità di giocare a poker, a patto che non si tratti di cash game. Un’altra variante di poker non considerata gioco d’azzardo, e in quanto tale praticabile senza restrizioni, risulta essere il Texas Hold’em freezeout senza rebuy.
Per quanto riguarda il poker online, sarà sufficiente affidarsi esclusivamente ai casinò virtuali che godono dell’autorizzazione rilasciata dalla suddetta Aams.
Tradizionalmente il poker virtuale veniva visto come una variante di gioco mainstream, adatta anche, e forse soprattutto, ai giocatori occasionali, mentre da qualche tempo ormai si registra un’affluenza sempre maggiore da parte di appassionati ed esperti del settore.