Quali sono le azioni nel poker
Imparare le azioni pokeristiche di base è uno dei primi passi che si fanno quando si impara a giocare a poker. In questo guida, pensata e redatta per la lettura di tutti, condividiamo le peculiarità delle diverse azioni.
1. Puntata (bet)
Fare una puntata e piazzarla nel piatto. “Puntare” implica che non ci sono state altre puntate fatte nella street che si sta giocando. Se sono già state fatte altre puntate, allora usiamo altre terminologie, come “chiamata” o “raise” per descrivere, in modo più corretto, la puntata che stiamo facendo.
2. Chiamata (call)
Se un giocatore fa una puntata nella street che stiamo giocando, abbiamo l’opzione di pareggiare la sua puntata, chiamando.
C’è da evidenziare che siccome è già stata fatta una puntata, dobbiamo perlomeno pareggiarla per non dichiaraci fuori dalla mano, foldando.
3. Fold
Foldare significa scartare la mano e abbandonare il diritto di vincere il piatto. Scegliamo questa opzione quando è stata fatta una puntata prima di noi nella street che stiamo giocando e non vogliamo investire altre fiches nel piatto.
4. Check
Fare check significa che l’azione continua con il giocatore alla nostra sinistra senza una puntata da parte nostra. Si tratta di un’opzione possibile solo se prima del nostro turno non è stata fatta nessuna puntata nella street in corso, altrimenti dovremmo chiamare, foldare o fare raise.
Il check di solito non è un’opzione molto utilizzata nel preflop (a meno di non essere in posizione di BB) perché se vogliamo continuare a giocare la mano dobbiamo perlomeno pareggiare l’investimento del giocatore in BB, ovvero una big-blind.
5. Raise
Nella street in corso è stata fatta una puntata prima di noi e noi vogliamo aumentare la dimensione di quella puntata. Per esempio, uno degli avversari fa una puntata da 50 euro e noi facciamo raise a 100 euro. Il giocatore che ha puntato per primo deve come minimo chiamare gli altri 50 euro se vuole continuare a giocare la mano.
Le altre opzioni a sua disposizione sono foldare o fare re-raise.
6. Re-raise
Nella street in corso è stato già fatto un raise, quindi noi abbiamo l’opzione di chiamare, foldare o fare un re-raise. Un re-raise è fondamentalmente la stessa cosa di un raise, ma il termine re-raise implica che c’è già stato un raise in precedenza.
Dunque, per la precisione, un re-raise è almeno la terza azione in una sequenza, ovvero puntata, raise e re-raise.
C’è una certa libertà nell’utilizzo dei termini in maniera intercambiabile. Quindi potremmo anche descrivere una puntata chiamandola raise o chiamare re-raise un raise.
Ma anche se la maggior parte dei giocatori di poker capirà cosa intendiamo se chiamiamo raise la prima puntata in una street (invece di chiamarla semplicemente puntata), farlo è solitamente un segnale di poca esperienza.
A questa lista, potremmo aggiungere come settima azione poker, quella di decidere per l'all in!
Esempio di utilizzo di “azione” in una frase -> I tavoli dove si gioca forte del mio casinò fruttano poco, quindi ce ne andiamo a Vegas alla ricerca di un po’ di azione.
Capire le sequenze di puntata e i relativi termini
Le azioni nel poker sono spesso concatenate, per descrivere tutte le decisioni prese in una street o nell’intera partita. Ecco qualche esempio.
Bet-Call: Un giocatore fa una puntata nella street in corso e poi chiama quando affronta un raise.
Check-Fold: Un giocatore fa check nella street in corso e poi folda quando affronta una puntata.
Bet-Raise: Un giocatore fa una puntata nella street in corso e poi fa un re-raise quando affronta un raise.
Check/Check: Questo termine implica che l’azione in una street ha visto tutti check, quindi nessuno ha puntato.
Bet, Bet, Check: Descrive le scelte fatte durante tre street diverse, con il giocatore che punta al flop, punta al turn e poi fa check al river.
Nel poker ai raise si assegnano anche dei numeri, in modo da capire in che punto sono avvenuti durante una sequenza di puntata. Esempio:
Two-bet: La seconda puntata (o il primo raise in una sequenza).
Three-bet: La terza puntata (o il secondo raise in una sequenza).
Four-bet: La quarta puntata (o il terzo raise in una sequenza).
Five-bet: La quinta puntata (o il quarto raise in una sequenza).
Ecco un esempio di una situazione al flop con giocatore A e giocatore B. Non ci sono state puntate, ma il giocatore B è in posizione.
Il giocatore A punta, il giocatore B fa raise (2bet), il giocatore A fa re-raise (3bet), il giocatore B fa re-raise (4bet) e il giocatore A fa re-raise (5bet).
A volte le giocate nel preflop in varianti come l’Omaha e l’Holdem possono confondere i giocatori. Un raise quando si affronta un’apertura è definito una “3bet” e non come una “2bet”.
Questo avviene perchè il pagamento obbligatorio delle big-blind conta come la prima puntata della sequenza. Ecco perchè chiamiamo un’apertura come open-raise. E una open-raise può quindi anche essere descritta come una “two-bet”.
Sfruttare le azioni nel poker come strategia
I buoni giocatori usano combinazioni precise di azioni diverse per generare il tasso di vincita più alto possibile.
Le decisioni da prendere nel poker sono spesso collegate e si basano su un numero molto alto di variabili. Quindi, semplificare o generalizzare i motivi per intraprendere una o l’altra azione è complicato. Ma è comunque possibile indicare qualche generalizzazione importante.
Azioni passive e azioni aggressive a poker
Possiamo raggruppare le azioni in azioni passive e azioni aggressive. Parlando in generale, le azioni passive limitano l’aumentare del piatto, mentre quelle aggressive lo fanno crescere più velocemente.
Azioni aggressive | Azioni passive |
Puntata | Chiamata |
Raise | Check |
Re-raise | Fold |
Per spiegarlo in maniera semplice, alcune tipologie di mani vanno bene per piatti più grandi, mentre con altre è meglio tenere il piatto di dimensioni minori oppure uscire totalmente dall’azione foldando.
C’è una correlazione abbastanza evidente tra la forza della nostra mano nel poker e le dimensioni del piatto per il quale stiamo giocando. Le mani importanti vogliono piatti grandi, le mani medie preferiscono piatti più piccoli e con mani deboli si spera in piatti molto piccoli o si folda.
Ovviamente questa generalizzazione non racconta tutta la storia, perché bisogna anche considerare altre variabili per decidere qual è la strategia migliore. Per esempio, delle mani di forza media a volte si giocano in maniera aggressiva, nonostante di solito non si usino per giocare piatti molto importanti.
Una cosa del genere potrebbe accadere in situazioni in cui la nostra mano media è vulnerabile e rischia di essere superata, quindi bisogna proteggere la sua equity.
Ma possiamo anche decidere di giocare una mano forte in maniera passiva se il nostro avversario ha la tendenza a bluffare quando pensa che chi ha di fronte è in una situazione di debolezza.