Spiegazione delle reverse implied odds
Le reverse implied odds vengono normalmente considerate come l’opposto delle implied odds. Queste ultime vi permettono di fare call senza avere pot odds dirette, per via della possibilità di conquistare fiches extra sulle strade più avanzate. Arrivare a capire le implied odds è utile per comprendere il concetto di reverse implied odds. Date un’occhiata alle apposite voci del nostro glossario per ulteriori informazioni in materia.
D’altra parte, in base alle reverse implied odds potrebbe non essere del tutto sbagliato, da un punto di vista matematico, effettuare un determinato call anche se apparentemente ottenete le pot odds dirette. Ciò è dovuto alla probabilità di perdere fiches aggiuntive sulle strade più avanzate anche qualora completaste la vostra mano. Avrete dunque bisogno di qualcosa in più rispetto alle pot odds necessarie per controbilanciare la perdita di ulteriori fiches nelle ultime fasi della mano.
Esistono due principali tipi di mani che risentono delle reverse implied odds.
1. Progetti dominati. Ogni volta che disponete di un progetto inferiore al nut, correte il rischio di subire una sconfitta dinanzi a un progetto ancora più importante. Di conseguenza ci sarà una buona probabilità che perdiate ulteriori fiches pur migliorando la vostra mano, per cui sarà necessario compensare sfruttando un costo diretto accettabile.
2. Made hands vulnerabili di media forza con scarse possibilità di miglioramento. Un esempio al riguardo può essere rappresentato da una coppia media nell’Hold’em. Non solo questo tipo di mano ha scarse chance di migliorare entro il river, ma tenderà addirittura a indebolirsi via via che verranno distribuite nuove carte. Si assiste così al completamento dei progetti e al pescaggio di overcard, il che rende ancora più improbabile che la vostra coppia regga a fronte di una situazione complessa sulle strade successive.
Esempio di frase con “reverse implied odds” -> Procedete con cautela se avete un progetto debole, dal momento che potreste dover fare i conti con le reverse implied odds.
Come implementare le reverse implied odds nella propria strategia di poker
La chiave strategica sta nel riuscire a riconoscere gli scenari in cui è opportuno considerare le reverse implied odds. Laddove si delinei una situazione difficile nelle fasi finali di una mano, occorrono migliori pot odds dirette per poter compensare. A tal proposito ci vengono in aiuto due brevi esempi -
Esempio 1: Siete fuori posizione sul turn in un incontro di Hold’em. Ci sono 100$ nel piatto e l’avversario effettua una scommessa di 25$. Se vedeste la puntata ci sarebbero 250$ di stack effettivi rimanenti.
Board: T♠T♣5♠8♠
Mano: Q♦7♠
Avrete così la possibilità di fare call a un prezzo molto basso. Riuscirete a completare il progetto di colore sul river nel 18% dei casi circa, mentre tecnicamente investirete solo il 16,67% del piatto totale. Avendo le pot odds a favore, vi converrà sempre vedere la puntata, no?
Il problema sorge quando formate un colore sul river e l’avversario risponde con una scommessa sostanziosa. A questo punto è meglio fare call o fold? Da una parte, i vostri calcoli sul turn si sono basati sul fatto che la vostra mano sarebbe stata la migliore in caso di completamento del progetto, mentre dall’altra appare molto probabile che l’avversario abbia un colore o un full più alto.
Dal momento che, pur avendo completato il progetto, siete fortemente esposti al rischio di essere dominati, il vostro calcolo con le pot odds sul turn appare chiaramente fuorviante. Anche se sembra che stiate ottenendo delle pot odds dirette, il fold risulterà la mossa migliore alla luce delle reverse implied odds. Un approccio alternativo a questo scenario consiste nell’ignorare in buona parte gli outs che vengono normalmente considerati quando si effettuano calcoli per le pot odds standard. A prescindere dalla metodologia adottata, la morale non cambia: occorre agire con prudenza quando provate a formare made hands destinate a perdere, anche laddove abbiate l’impressione di beneficiare di un ottimo costo per la giocata.
Esempio 2: Siete fuori posizione sul turn in un incontro di Hold’em. Ci sono 100$ nel piatto e l’avversario effettua una scommessa di 50$. Se vedeste la puntata ci sarebbero 250$ di stack effettivi rimanenti.
Board: J♠9♠4♣2♣
Mano: 5♣5♥
In base alle pot odds dirette, vi basta in realtà il 25% di equity per fare call in questo caso. È importante ricordare che i calcoli con le pot odds dirette risultano precisi solo quando affrontate una scommessa all-in. Ogniqualvolta ci sono dietro delle fiches extra, bisogna considerare le possibili implied odds (o reverse implied odds).
Immaginate di inserire in un calcolatore di equity il range di scommesse del vostro avversario sul turn e di scoprire di avere il 30% di equity. Tecnicamente si tratta di un valore superiore rispetto alle pot odds richieste per vedere la puntata, per cui vi conviene fare call, giusto? Anche qui è necessario fare molta attenzione. Qual è il vostro piano sul river nell’affrontare un’altra bet sostanziosa? Se il vostro avversario scommette sempre, mentre voi quasi ogni volta fate fold, occorre considerare il fatto di avere le giuste pot odds sul turn? Ammettendo che decidiate di fare call su qualche river, questo tipo di mano sarà più incline a perdere fiches aggiuntive anziché conquistarle: in altre parole, la mano risente delle reverse implied odds. Ne consegue la necessità di disporre di una maggior equity rispetto alle previsioni iniziali, così da poter fare un call redditizio sul turn.
Tale valore dell’equity può essere stimato approssimando la frequenza e le dimensioni medie delle scommesse che affronterete sul river. Immaginate per esempio che nel 50% dei casi il vostro avversario punti 150$ sul river. Un tale scenario può essere equiparato all’affrontare una scommessa di 75$ il 100% delle volte. Integrando questo valore nel vostro calcolo iniziale delle pot odds, potete tirare fuori una stima relativa all’equity richiesta per fare call sul turn.
A tal proposito potete includere la scommessa extra da 75$ sul river come parte del dimensionamento del vostro avversario sul turn. Invece di affrontare una puntata da 50$ in un piatto da 100$ sul turn, vi ritrovate invece dinanzi a una scommessa da 125$ in un piatto da 100$. Facendo call, investireste 125$ in un pot totale da 350$. Vi servirebbe il 35,7% di equity per vedere tale puntata in base alle pot odds dirette. In genere, otterrete così una stima più precisa riguardo all’equity necessaria per fare call sul turn nella disposizione originaria. Sebbene questa metodologia non consideri ogni possibile variante, è sufficiente per trarne un’importante lezione in merito all’uso delle pot odds. Non potete sfruttare i calcoli delle pot odds dirette laddove c’è la possibilità che l’avversario mantenga un atteggiamento aggressivo sulla strada successiva.